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NUCLEARE? No grazie

Asciano - In momenti di confusione, spesso si approfitta per fare colpi di mano


Il titolo di questa nota, è semplicemente la riproposizione dello slogan che, tanti anni fa accompagnò la campagna referendaria sul nucleare. 
Oggi, per sopperire a un utilizzo crescente di energia, spesso causato da sprechi evitabili con facilità, si riscopre l’idea di utilizzare Centrali Nucleari come fonte inevitabile e “pulita” di nuova energia.


Tutti coloro che allora votarono contro la proliferazione nucleare, non credo abbiano cambiato idea, anzi penso abbiamo avuto conferma della giusta scelta, a seguito dell’incidente di Fukushima. Comunque, tutti gli apprezzabili miglioramenti tecnici e di sicurezza, sviluppati negli ultimi anni, non ci garantiranno da possibili ulteriori incidenti legati a fenomeni naturali estremi, sempre più frequenti.


Inoltre, l’idea di una crescita infinita di consumi energetici, dovrà essere riconsiderata, se vogliamo perseguire la salvaguardia del pianeta e della nostra stessa sopravvivenza su di esso. Non è pensabile consumare individualmente sempre di più, in preda a un delirio di onnipotenza umana, fregandosene delle conseguenze.


Certamente oggi ci troviamo in una fase di transizione difficile da gestire, ma se sussistesse la volontà politica e collettiva, saremmo in grado di superare questo momento con certezza. Esistono infatti una grande quantità di soluzioni tecniche, ormai sviluppate per contenere il cambiamento climatico, che attendono solo di essere applicate in maniera corretta e decisa.


Una per tutte, a livello europeo: Il grande progetto di Smart Grid approvato dalla Comunità Europea, che non sappiamo a quale livello di realizzazione sia arrivato, ma è certo che nessuno lo ha tecnicamente mai contestato o abbandonato, da parte degli organismi internazionali deputati a svilupparlo.


Proviamo a ricordare semplicemente di cosa si tratta, semplicemente in termini concettuali: interconnettere fra loro tutte le reti elettriche europee e nord africane, collegate alle varie fonti di produzione energetica: quelle rinnovabili e anche quelle tradizionali, finché saranno tenute attive. 


In sintesi, dovrà essere costruita una rete energetica, concettualmente identica a quella di internet, in modo da connettere dinamicamente tutti i consumatori con tutti i produttori di energia.


In questo contesto, geograficamente ampio e fortemente differenziato, serviranno sicuramente strutture di accumulo per incamerare energia in eccesso e rilasciarla nei momenti di carenza produttiva, ma considerata la diversa variabilità delle fonti energetiche e dei consumi, queste strutture non dovranno essere mastodontiche e potranno essere distribuite nei territori.


Alla semplicità concettuale della Smart Grid, si contrappongono certamente molte difficoltà tecniche e relazionali fra stati e aziende diverse, ma risulta difficile pensare che esse possano essere maggiori e più complesse rispetto alla proliferazione di Centrali Nucleari e allo smaltimento delle scorie radioattive. Scorie che proprio nessuno vuole vicino a casa sua. 


Se facciamo queste considerazioni, libere da pregiudizi, viene spontaneo domandarsi quando si rispolvera il Nucleare: ma di cosa stiamo discutendo?


Non esistono scorciatoie rispetto alla transizione energetica e al cambiamento di modello di vita che dovremo affrontare e che, dopo certe e inevitabili difficoltà transitorie, arriveremo a vivere meglio e a salvaguardare intelligentemente l’unico nostro pianeta abitabile.


Ma allora cosa manca per procedere, in maniera spedita nella direzione giusta? Purtroppo, alcune cose che hanno sempre contraddistinto il genere umano: la consapevolezza che a questo giro o ci salviamo tutti o non si salva nessuno. 


È perciò anacronistico rifugiarsi nel proprio ambito personale ,pensando di essere più “ganzi” degli altri o di potersi comperare in qualche modo la sopravvivenza. 


Riflettiamo bene su cosa è meglio per noi e per tutti quelli che ci circondano, nella consapevolezza che non esiste una seconda possibilità per riprovarci, in caso di errore o colpevole ritardo decisionale.
 

Per approfondire:
I principali incirenti nucleari
Smart grid e ricerca: i progetti dell’Europa per le reti intelligenti
 



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