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Castello di Belcaro Siena

CASTELLI E GRANCE

Castello di Belcaro

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RECAPITI E ORARI

Castello di Belcaro


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Il castello fu fondato da un certo Marescotti intorno al 1190. Da allora fino al Cinquecento subì numerosi saccheggi e fu più volte distrutto e poi ricostruito. Nel 1376 il castello fu donato a Santa Caterina da Siena che ne fece un convento per le monache, prendendo il nome di Santa Maria degli Angeli.
Successivamente il castello divenne proprietà della famiglia Salimbeni, ma fu nuovamente distrutto a causa di un moto popolare contro i nuovi proprietari. Nel 1525 venne acquistato dalla famiglia Turamini, la quale gli dette la sua forma attuale. Nel 1554 fu assalito dall'esercito imperiale di Carlo V che combatteva contro i senesi dopo essersi alleato con l'esercito francese. Nel 1710 il castello fu acquistato dalla famiglia Camajori che tuttora lo detiene. Il complesso attuale, compreso in una cinta muraria, è composto da vari edifici che si articolano attorno a tre spazi aperti. Di fronte all'ingresso si trova un'apertura ad arco che immette nella corte interna, sulla quale si affacciano la villa e i locali di servizio. L'edificio padronale, invece, si sviluppa su tre piani ed ha forma rettangolare. Sul giardino interno si affaccia la cappella, la volta interna ha la forma di un parallelogramma ai cui angoli sono dipinti due angeli che reggono un candelabro con la fiaccola accesa. Al centro, i quattro evangelisti con i rispettivi simboli e sulle pareti laterali dell'altare si possono notare San Pietro e San Paolo. Al centro della tribuna è raffigurata la Madonna in trono con il Bambino e alla sua destra San Cristofano con il Bambino Gesù sulle spalle che sorregge il mondo e sulla sinistra Santa Caterina delle Ruote. Sempre sul giardino si affacciano le logge, un elegante scompartimento a tre volte sulle quali sono raffigurate storie mitologiche. Sulla volta a destra sono rappresentati miti riguardanti la dea Diana, su quella centrale sono raffigurate le tre Grazie e gli amori di Venere, mentre su quella a sinistra il ratto di Europa. Adiacente all'antica limonaia si trova l'edificio in cui è rappresentato il giudizio di Paride, realizzato da Baldassarre Peruzzi. Dietro al giudice-pastore si possono notare le Grazie, ognuna con un vaso diverso.

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